Le degustazioni le abbiamo sempre ritenute roba tosta, in somma quel tipo di cosa abbastanza difficile. Cose non da tutti, ecco, se si può dire cosi. Grande è stata la nostra sorpresa nel provare l’interessante gioco proposto da VinoUmano e scoprire che anche noi, comuni mortali, che con il vino, poco abbiamo a che fare, possiamo intuire delle reali caratteristiche del nettare di Bacco.
Il gioco proposto riguardava il Timorasso bianco delle colline tortonesi, tra l’altro non un qualsiasi vino. Lo abbiamo scoperto anche noi attraverso una storia molto interessante, raccontataci dal poeta ed intenditore di vini , Alberto Scanzi. Il racconto dice che il grande Leonardo da Vinci abbia regalato proprio il Timorasso alla niente di più niente di meno che la coppia reale spagnola, nelle persone di Isabella di Castiglia e Ferdinando D’Aragona, in occasione del loro matrimonio.
Favolosa la storia, vero? E’ proprio per questo che troviamo sia meraviglioso incontrare faccia a faccia persone e situazioni totalmente diverse dove poter scoprire personalmente nuove storie da poter raccontarvi.
Cominciamo ad entrare nel merito della serata svoltasi il 2 agosto scorso presso la terrazza del Borgo all’interno del Parco di Sant’Agostino a Bergamo Alta.
Ottima l’affluenza e la partecipazione del pubblico interessato ed eterogeneo, instancabile e disponibile il vignaiolo che ha parlato per ore, fantastica la location nel parco.
La serata di lancio del format vinoumano e di presentazione del Timorasso ha confermato l’interesse per la divulgazione e l’approfondimento delle tematiche del vino artigianale come pure l’opportunità di farlo con leggerezza.
Soddisfatti l’agenzia bergamasca specializzata in comunicazione e marketing del vino e gli ideatori del “gioco degustazione” che intendono perseguire in questo tipo di approccio.
Amanti del vino, competenti o per nulla, giovani e meno giovani, turisti stranieri, produttori locali e avventori casuali, si sono succeduti nello spazio della terrazza, hanno partecipato al gioco e degustato il Timorasso dei Colli Tortonesi prodotto da Paolo Carlo Ghislandi dell’azienda agricola Cascina I Carpini di Pozzol Groppo , accolti entrambi con molto interesse sia dai degustatori che dai ristoratori del Borgo.
Il Timorasso “è un vino dalla struttura importante e forte, muscoloso e robusto” che, come spiega Ghislandi, “ha saputo sopravvivere ad un’estinzione quasi certa per la sua capacità di rimodellare la tradizione in una chiave innovativa e moderna”.
Non era dunque un vino facile da affrontare per un pubblico di non esperti ma, forse proprio per questo motivo, ha fatto centro e ha stimolato i partecipanti ad esprimersi nel gioco e ad andare a comporre una descrizione collettiva del vino assaggiato che il vignaiolo stesso ha molto apprezzato.
Per noi di Vivere Bergamo la degustazione è stata davvero divertente, visto che dovevamo indovinare le caratteristiche umane del vino.
Tra le quattro caratteristiche proposte , abbiamo indovinato tre, quasi quattro , come ci ha incoraggiati Patrizia Capoferri, dello staff Vino Umano. Abbiamo scelto l’età del vino in una persona anziana, maschio, la zona di provenienza la montagna ( in realtà era collina, ma c’eravamo quasi) e la tematica che ci ispirava di più , la storia.
Vogliamo concludere con questa meravigliosa poesia scritta da Alberto Scanzi, dedicata al Timorasso.
“La tua carezza“
” Accarezzo ogni giorno le tue mani
Conosco ogni tuo minimo segreto
E l’ampelografia dei baci e le carezze
A volte sei come
Un vino rosso
Che tutto rapisce
Che si avvolge sulle pareti del bicchiere
Con colori
E infinite sfumature
Che ti restano dentro
E ti riportano tutti i profumi
E il sorriso dei tuoi denti bianchi
A volte
Leggera e trasparente
Sei come un “vin de sable”
Che resuscita il rumore del mare
E tutti gli arenili del vento
Frizzante e volitiva
Con carezze e sorrisi ogni giorno
Cammini sui miei sopraccigli
E mi riporti il sapore del sale
E tutta la morbidezza delle labra
I tuoi riflessi d’autunno
Mi parlano della schiuma
Del primo vino
Che ho assaggiato sulla tua bocca
Ti bacio,
Ti assaporo, ti stringo forte le mani
Attraverso con te corridoi interminabili e cunicoli scuri
Ti cerco e ti cerco sempre
Riconosco allora le tue note minerali
Il tuo aroma di amarena
E la tua complicata struttura di baci”