Quale la verità sul talco e Olio Johnson & Johnson?

La recente notizia della sentenza con cui un tribunale americano ha condannato una tra le più note aziende di prodotti di igiene a pagare un risarcimento di ben 72 milioni di dollari alla famiglia di Jackie Fox, morta di tumore ovarico, ha suscitato preoccupazione in tutto il mondo.

Cerchiamo brevemente di capire se esiste un razionale scientifico alla base delle notizie riguardanti la tossicità sull’uomo dell’utilizzo del talco e dell’olio da massaggio Johnson & Johnson. Iniziamo col dire che, come riportato dalla A.I.R.C. (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) “in nessuno studio è stata notata una relazione tra uso di talco a livello inguinale (o addirittura all’interno della vagina) e aumento del rischio; ne è stata individuata una relazione tra durata del consumo di talco e frequenza della malattia (una relazione invece quasi sempre esistente nel caso dei carcinogeni)”.

talco-johnson-johnson

Gli studi scientifici più rigorosi, finora, non hanno mai individuato una correlazione tra tumore ovarico ed utilizzo di talco, correlazione che invece sembra emergere da studi meno accurati dal punto di vista scientifico, quelli chiamati “caso-controllo”. In questi studi, volti a verificare la relazione tra un prodotto supposto tossico e una patologia, i partecipanti sono infatti chiamati a ricordare e segnalare stili ed abitudini di vita, prodotti utilizzati, farmaci assunti, in modo da capire quali comportamenti siano caratteristici di un gruppo che si è ammalato (i casi) rispetto ad un gruppo sano (i controlli). Essendo studi basati sulla memoria, la comunità scientifica oggi ritiene questi studi poco attendibili e non significativi. Come si spiega quindi la sentenza del tribunale nel caso Fox? Ricordando che le verità processuali e le sentenze non tengono necessariamente conto di ciò che la scienza ha o non ha dimostrato riguardo ad un prodotto, quanto piuttosto (negli Stati Uniti in particolare) del peso dato alle tesi dell’accusa e della difesa da parte di una giuria popolare, non necessariamente composta da tecnici od esperti di settore.

In termini prettamente tecnici, consideriamo quindi quali sono le caratteristiche degli ingredienti dei prodotti considerati:

Talco: il Talco è un silicato di magnesio, che fino al 1976 poteva contenere tracce di asbesto: da quell’anno in poi, sono stati introdotti diversi gradi di purezza del talco (grado industriale, grado alimentare e grado cosmetico) ed il talco ad uso cosmetico oggi non contiene fibre di asbesto. A carico del talco di grado cosmetico non è stato scoperto nessun meccanismo biologico responsabile di mutagenicità. La sua problematicità è legata piuttosto alla sua elevata volatilità ed alla dimensione estremamente ridotta delle particelle, che possono creare problemi a carico dell’apparato respiratorio. Esistono infatti studi che evidenziano lo sviluppo di patologie tumorali quando inalato per 6 ore consecutive per 5 giorni consecutivi e per 113 settimane (National Toxicology, Program, 1993). Un sostituto valido, in questi termini, potrebbe essere l’ossido di zinco, le cui particelle sono sia più grandi che meno volatili di quelle del talco.

olio-johnson

Olio Johnson & Johnson: anche se non coinvolto direttamente nei recenti fatti di cronaca, anche questo prodotto ha suscitato a più riprese nei consumatori dubbi riguardanti la sua sicurezza nell’applicazione sulla pelle: vediamo assieme gli ingredienti che costituiscono la base cosmetica di quest’olio.

  • Paraffina liquida (olio minerale derivato dal petrolio) di grado cosmetico (componente principale): anche in questo caso, vale il discorso appena fatto sui gradi di purezza del talco. Esistono paraffine a differenti gradi di purezza, la paraffina ad uso cosmetico è di grado farmaceutico (paraffina bianca), raffinata e sicura (petrolato bianco). Le paraffine per uso industriale (paraffine gialle, o marroni), meno raffinate, possono contenere sia metalli pesanti che i famosi IPA (idrocarburi policiclici aromatici), classificati come cancerogeni. La paraffina usata in questo prodotto è di grado farmaceutico, quindi sicura da un punto di vista di contaminanti tossici. La paraffina bianca, pur non essendo una materia prima di elevata qualità, possiede inoltre caratteristiche estremamente utili quando applicata sulla pelle: è un ottimo emolliente ed idratante occlusivo (crea cioè uno stato lipidico sulla pelle che impedisce la perdita d’acqua transepidermica), senza essere comedogena (non occlude cioè i pori della pelle). Essendo inoltre un prodotto molto stabile, riduce sensibilmente la probabilità di insorgenza di intolleranze cutanee. Da un punto di vista di occlusività dei pori, la paraffina può considerarsi del tutto simile ad un olio vegetale. È bene tuttavia ricordare che la paraffina bianca non possiede tutte quelle molecole estremamente benefiche e nutritive per la pelle presenti invece in un burro o in un olio vegetale (come gli antiossidanti, vitamine, polifenoli e gli antinfiammatori vegetali).
  • Isopropil palmitato: è un antistatico, legante, emolliente, solvente non particolarmente tossico, ma senz’altro comedogeno: causa cioè l’occlusione dei pori della pelle e la conseguente formazione di punti neri e brufoli.
  • Tocoferolo acetato (vitamina E acetato): è un antiossidante ed un nutriente della pelle e rientra nelle liste dei prodotti poco o moderatamente comedogeni. Non è dotata di noti e significativi effetti collaterali.

Considerandone la composizione, è possibile dire che l’Olio Johnson & Johnson non è sicuramente un prodotto di elevata qualità cosmetica: è un preparato molto semplice ed a costi nemmeno troppo contenuti considerando le materie prime, il cui ingrediente principale è un derivato del petrolio, non tossico in sé, ma innegabilmente associabile a tutte le problematiche legate alla lavorazione degli idrocarburi. Non nutre la pelle, ma possiede invidiabili caratteristiche di stabilità (non irrancidisce), emollienza ed idratazione sulla pelle, con aspetti comedogeni (attenzione, anche l’olio d’oliva o di mandorle sono comedogeni.)

Personalmente, sia nell’adulto che nel bambino, mi sentirei piuttosto di consigliare l’utilizzo del solo burro di Karitè integrale (di colorazione bianco opaca tendente al giallo pallido), un grasso vegetale innanzitutto non comedogeno, in grado di attraversare l’epidermide ed arrivare a dare struttura agli strati più profondi della pelle. La sua composizione, molto ricca di nutrienti, lo rende adatto alla maggior parte delle pelli, con ottimi effetti emollienti, idratanti e disarrossanti (se integrale può contenere fino al 6% di molecole antinfiammatorie naturali), e che per di più agisce come strutturante cutaneo, stimolando cioè a livello del derma la produzione di collagene endogeno.

Dott. Fabrizio Gelmini

 

Commenti