Miracol si grida è una sfilata e rievocazione storica che si svolge nel centro storico di Treviglio la prima domenica di marzo di ogni anno infatti era programmata per domenica 6 Marzo. La seconda in caso di precipitazioni, l’organizzazione ha preferito spostarla al 12 e il 13 Marzo per commemorare il Miracolo che salvo la città di Treviglio da distruzione certa il giorno 28 febbraio 1522.
È una manifestazione molto sentita a livello locale e molte persone accorrono a vederla anche dai comuni limitrofi.
SABATO 12 MARZO, DALLE ORE 16
VI ASPETTIAMO IN PIAZZA GARIBALDI CON I DUELLI MEDIEVALI!
ESIBIZIONI ORE 16-17-18
Domenica 13 marzo in Piazza Garibaldi Antichi Mestieri e dalle ore 15 MIRACOL SI GRIDA!: rievocazione storica in Piazza Insurrezione, Via Matteotti e Piazza Garibaldi.
I principali cortili del centro storico di Treviglio (nelle vie Fratelli Galliari, Andrea Verga, Roma e San Martino) vengono aperti al pubblico ospitando opere d’arte realizzate per l’occasione tra le quali alcuni quadri.
I partecipanti alla manifestazione sono divisi in quattro cortei che a turno, partendo dalla piazza Garibaldi, raggiungono una delle quattro porte storiche a testa (nelle vie Roma, Fratelli Galliari, Andrea Verga e San Martino) dove sostano per alcuni minuti per poi tornare indietro in piazza Garibaldi.
Successivamente, dopo l’arrivo di Lautrec con i suoi cavalieri francesi a cavallo intenzionati a radere al suolo Treviglio casa per casa e gli interventi per salvare la città del cardinale Serbelloni, di Bernabò Visconti e quello decisivo delle pie donne che, partendo dalla cappella del Miracolo in via Sant’Agostino si recano in piazza Luciano Manara (adiacente a piazza Garibaldi) gridando al miracolo (Miracòl, Miracòl la Madòna la pians in dialetto bergamasco), il corteo si sposta nel piazzale del Santuario: prima i quattro cortei locali ciascuno con il proprio gonfalone e a seguire i soldati di Lautrec a piedi e a cavallo.
Qui Lautrec, sceso da cavallo, dopo aver accertato la veridicità del miracolo del pianto della Madonna, depone l’elmo e la spada, che lascia alla città seguito da tutti i suoi soldati, che, per motivi di tempo, tolgono semplicemente gli elmi. In seguito gli sbandieratori fanno i loro numeri nel piazzale, per poi spostarsi con tutto il corteo in piazza Garibaldi dove fanno un secondo spettacolo mentre il resto del corteo si ritira.