L’ora più bella della giornata di Manuela Loglio

L’ora più bella della giornata

di Manuela Loglio

Articolo Vivere Bergamo

In questi giorni il mio computer “boliviano” mi sta salutando. E’ già pronto un nuovo pc, italiano, che continuerà ad accogliere e conservare i momenti più belli e particolari, sottoforma di fotografie, video e documenti. Non voglio perdere nulla di ciò che ho raccolto fin d’ora e, foto dopo foto, catalogo tutto.

Tra i tanti file, indubbiamente importanti, sono vive le emozioni e le sensazioni vissute in un anno in Bolivia e, mentre scorro le fotografie, ritorno là.

A dire il vero, in ogni santo giorno trascorso dopo il nostro ritorno, mi è capitato spesso di vivere degli attimi dove mi sembrava di essere là, piccoli momenti, coincidenze, angoli di un luogo, volti… che mi portavano in una realtà già vissuta…

Fenomeni paranormali? Déjà vu? Non credo proprio… credo invece che i ricordi, le emozioni vissute restano indelebili ed entrano a far parte di tutti quei cassettini della nostra mente e del nostro cuore che un giorno, grazie ad un particolare, ad un luogo o ad un gesto ritornano a far parte delle nostre giornate.

E’ bello pensare che nonostante le vicissitudini, le perdite, i momenti bui abbiamo dentro di noi quella luce che ci permette di continuare a sognare e a sperare.

C’è la luce della Fede.

C’è la luce delle Persone speciali: la famiglia, gli amici, le persone che abbiamo accanto.

C’è la luce delle Passioni: il lavoro, gli hobby.

Tutto questo in un solo anno si è mescolato alla perfezione ed ci ha sconvolto le giornate, portandoci lontano da qui…

Partire… perché?

Restare… perché?

Dubbi, domande, paure… misti a voglia di buttarsi, di reinventarsi, di dare, di rispondere sì…

Quanta fatica, quanta paura di lasciare tutto il mondo che ti sei costruito, così speciale, così bello, per un nuovo mondo che, forse lo senti già, sarà altrettanto bello…

E poi quando a te stessa, dici quel sì, tutte le paure crollano e ti senti pronta…

Inviati dal Centro Missionario accanto a persone, missionari laici, suore e sacerdoti, che il più delle volte hanno deciso di dedicare la loro vita agli altri, ad un altro che non conoscono, ma che lo stesso considerano un loro fratello.

Lasciare per dare, lasciare per avere, come in ogni relazione dove qualcosa di te perdi, perché si fonde con l’altro, ma che guadagni perché nello stesso tempo stai prendendo qualcosa da lui.

Molti momenti sono stati davvero speciali e molti, ancora oggi, sono la luce per leggere quello che mi succede qui. Un anno in Bolivia non cambia la vita, si ritorna a fare ciò che si faceva prima, ma con un cuore più aperto, con quei cassetti che ogni tanto si aprono e ti riportano con i piedi per terra e con gli occhi rivolti all’insù, a contemplare un cielo che, in questo momento della giornata, mentre scrivo è davvero il più bello. Ho sempre amato i tramonti, ma quelli della Bolivia erano davvero speciali, mentre il sole colorava il cielo pensavo alla giornata appena trascorsa ed era anche il momento nel quale chiamavo in Italia. Ringraziare, gioire, pregare e ricordarsi di chi, dall’altra parte del mondo stava tifando per noi e ci accompagnava davvero l’ora più bella della giornata.

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