Lombardia: Pronto il documentario sulla Guerra Bianca

E’ stato presentato ieri , a Milano,  in una conferenza stampa il film documentario “Guerra Bianca. Storia e memoria nei luoghi della Grande Guerra in Lombardia”, prodotto da Teamitalia Videoproduzioni, con la consulenza storico-scientifica del Museo della Guerra Bianca in Adamello di Temù e il sostegno di Regione Lombardia e Lombardia Film Commission – Film Fund 2014.

La presentazione si e’ tenuta alle ore 11.30, nella sala Gonfaloni, al primo piano della sede del Consiglio regionale della Lombardia in via Fabio Filzi 22 a Milano, alla presenza dell’Assessore alle Culture, identità e autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini, del Produttore esecutivo Claudia Sartirani e di John Ceruti, consulente del Museo della Guerra Bianca.

Sono stati invitati a partecipare il Presidente della Lombardia Film Commission; Simona Ferrarini, Assessore della Comunità Montana della Valle Camonica, che ha contribuito alla realizzazione del progetto; i rappresentanti del Museo Nazionale del Cinema di Torino, che hanno fornito alcune preziose immagini di repertorio.

Il documentario ripercorre i tempi, i luoghi e le emozioni della Guerra Bianca, in un viaggio tra passato e presente che, da un lato, si fa memoria di importanti vicende storiche, dall’altro invita ad una personale scoperta dei fronti del conflitto e degli interessanti reperti che vi si possono trovare.

Il film, 68 minuti realizzati con il prezioso contributo di Regione Lombardia attraverso il Film Fund 2014 a sostegno delle produzioni lombarde e con il supporto della Comunità Montana Valle Camonica, vuole essere un omaggio a quei soldati che, nel sommesso compimento di un dovere o nella convinzione di onorare la propria Patria fino a donarle la vita, sono stati i protagonisti di quelle tragiche vicende.
Un racconto senza bandiere, che si mette dalla parte degli uomini per fissare un frammento di storia
quello della Prima Guerra Mondiale in Lombardia- soffocato dalle cronache di altre fronti: il Carso, l
’Isonzo, il Piave, con numeri infiniti di soldati, di cannoni, di prigionieri e di morti. Ma come avvenne in mezza Europa, in Medio Oriente e in diversi luoghi dell’ Africa, anche sulle montagne della Lombardia tra il 1914 e il 1918 passò la guerra: la Grande Guerra. E proprio per le elevate quote dei fronti, che si estendevano su posizioni di roccia e ghiaccio a oltre 3000 metri, qui il conflitto prese il nome di Guerra Bianca.
l documentario traccia una linea immaginaria dai nostri giorni al 1915, trasportandoci in quei tempi e in quelle vicende attraverso fotografie storiche, filmati d’archivio (ottenuti anche grazie alla collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino) e reperti originali che testimoniano le condizioni di vita dei soldati, in prevalenza Alpini, ma anche giovani del Sud che non avevano mai visto la neve. Allo stesso modo trincee, camminamenti, fortificazioni che hanno resistito al tempo si
stagliano oggi a monito e segnano, ora con imponenza, ora con discrezione, i panorami delle montagne, che vengono mostrate in tutta la loro bellezza attraverso riprese aeree di straordinario respiro.
Nel film viene presentato l’ambiente tipicamente alpino nel quale si svolsero le azioni; le opere realizzate per sostenere e rifornire le truppe; le principali operazioni belliche di cui le montagne lombarde furono teatro; le emozioni e i sentimenti dei soldati impegnati su quel fronte, attraverso estratti dei loro diari, delle cartoline e delle lettere inviate alle famiglie; i manufatti che oggi
consentono di toccare con mano quegli eventi lontani, attraverso percorsi di grande valenza culturale ma anche escursionistica ed alpinistica.
Grazie anche all’utilizzo di droni e di riprese aeree, capaci di rendere il colpo d’occhio degli insediamenti in quota e degli straordinari panorami, le tracce della guerra sono infatti
mostrate con una particolare attenzione agli itinerari turistici: da quelli facilmente percorribili
della Frontiera Nord, a quelli del fronte di combattimento che va dallo Stelvio al Garda, il più elevato del conflitto. Obiettivo della produzione è stato infatti quello di realizzare un’opera che sapesse raccontare la storia di queste montagne e, contemporaneamente, invitare ad una personale scoperta di sentieri, vette, forti e luoghi visitabili da tuti.
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