Tim Berners-Lee ha coniato il nome di World Wide Web (W.W.W), ha scritto il primo server per il World Wide Web, httpsd, e il primo client (un browser e un editor), WorldWideWeb, nell’ottobre del 1990. Ha scritto inoltre la prima versione del linguaggio di formattazione di documenti con capacità di collegamenti ipertestuali conosciuto come HTML. Le sue specifiche iniziali perURL, HTTP e HTML sono state in seguito perfezionate e discusse da una vasta comunità di utenti e programmatori.
Nel 1993 Tim Berners-Lee venne intervistato dalla testata TG1 della RAI. I suoi diretti superiori al CERN vennero interrogati, nel corso dell’intervista, sulla possibilità che il CERN promuovesse, anche con fondi speciali di ricerca delle Commissioni Europee, l’idea del WWW e la sua promozione industriale. Il direttore del CERN, il fisico italiano Carlo Rubbia, disse che non riteneva compito del CERN promuovere quella pur brillante idea. Tim Berners Lee accettò l’offerta di Mike Dertouzos del MIT, lasciando il CERN per il Laboratory for Computer Science (LCS) del prestigioso Massachusetts Institute of Technology(MIT) di Boston, presso cui nel 1994 fondò il World Wide Web Consortium (W3C).
Il 15 aprile 2004 gli è stato assegnato il premio Millennium Technology per l’invenzione del World Wide Web. Il 16 luglio 2004Berners-Lee è stato insignito del titolo di Knight Commander of the British Empire dalla regina Elisabetta II d’Inghilterra.
Il 15 novembre 2011, intervenendo a Roma all’iniziativa Happy Birthday Web, lo scienziato ha parlato della situazione di Internet oggi e della necessità di garantire accesso e privacy. Il web e la rete Internet in generale sarebbero però in pericolo: “dobbiamo iniziare a parlare di diritto all’accesso al web e di diritto a non essere spiati. Internet deve restare gratis, aperto e neutrale”. Questo strumento di comunicazione dev’essere impiegato senza timori e con la consapevolezza che esso è utile per crescere, dal punto di vista sia culturale che economico. “I governi devono usare il web come supporto perché aumenta l’efficienza e l’accessibilità ai dati”.